Salve a tutti, questo è il mio primo post, spero di trovare in voi un aiuto chiaro in un mare di normative tutte discordanti.
Sono un apicoltore hobbista con 30 arnie, vivo in provincia di Benevento e vorrei aprire una partita IVA con regime agevolato sotto i 7000 euro.
Fin qui nulla di strano, il problema nasce nel reperire informazioni sul come vendere il miele e gli sciami da me prodotti in maniera da rispettare le leggi vigenti.
Quello che vi chiedo è aiutarmi sulla prassi e sugli adempimenti burocratici e sanitari da adempiere con relativo costi (iscrizione camera di commercio, registro corrispettivi, locale di stoccaggio del miele e dei vasetti, etichettatura, denuncia ASL...etc)
Quindi, una volta aperta la partita IVA cosa devo fare?
Si può ricorrere ad un laboratorio conto terzi per la smielatura in attesa di adibire un locale di proprietà? In riferimento a questo punto, ho letto della possibilità di adibire un locale della propria abitazione a laboratorio temporaneo in caso di piccole produzioni evitando quindi i costi della costruzione in un vero e proprio laboratorio.
P.s. vi preciso che la mia intenzione non è vendere esclusivamente il miele presso la mia azienda/abitazione, ma anche e soprattutto di venderlo all'esterno (internet e mercati), anche se i volumi di produzione, viste le annate, non sono eccezionali.
Vi ringrazio Luca
Apertura partita IVA
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- Burian
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Re: Apertura partita IVA
Ciao, ti consiglio di sentire un'associazione di apicoltori della tua zona loro sapranno come aiutarti.
Vola solo chi osa farlo
Dati meteo in tempo reale dalla mia Davis VP2 http://www.centrometeolombardo.com/content.asp?contentid=7231&ContentType=Stazioni
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- Giancarl0
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Re: Apertura partita IVA
Buongiorno,ciocc81 ha scritto: ↑28/05/2019, 10:17
Si può ricorrere ad un laboratorio conto terzi per la smielatura in attesa di adibire un locale di proprietà? In riferimento a questo punto, ho letto della possibilità di adibire un locale della propria abitazione a laboratorio temporaneo in caso di piccole produzioni evitando quindi i costi della costruzione in un vero e proprio laboratorio.
anche io sarei interessato ad una risposta a questa domanda.
Io sono un agricoltore con partita iva, è da un po che ho in mente di prendere qualche arnia (4 o 5, per poi arrivare alla 50ina, se l'amore non finisce), e proporre il miele agli ospiti del mio agriturismo.
Il punto è, devrei dotarmi di un laboratorio smielatura a norma o si può utilizzare un laboratorio contoterzista?
A parte il discorso smielatura, arnie e favi che non utilizzo li devo conservare in un locale apposito con pareti lavabili ecc ecc , ?
Grazie
- Camfred
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Re: Apertura partita IVA
Penso che molti si troveranno in questa situazione, quindi vorrei continuare questa discussione. Vi invierò le informazioni da fonti che ho trovato online:
Innanzitutto, pur non essendo obbligatorio per legge per una ditta individuale, ti consiglio di aprire un conto corrente per ditta individuale, che, tra gli altri vantaggi, ti aiuterà a separare le tue spese e le tue entrate da quelle dell'agenzia. Ciò ti darà un buon inizio.
L'IVA agricola è aperta a tutti i professionisti (imprenditori e coltivatori diretti) che operano nell'ambiente agricolo. Innanzitutto devi identificare la tua attività tramite il codice ATECO 01.
E deve inviare quest'ultimo all'Agenzia delle Entrate, insieme ad altre informazioni e documenti. Come per le altre categorie professionali (es. per l'IVA per medico), anche per l'IVA agricola definisce la posizione fiscale di una determinata attività.
Per aprire un'IVA agricola, oltre all'iscrizione al Registro delle Imprese e al codice ATECO 01, è indispensabile che gli imprenditori agricoli siano in possesso del titolo di IAP (Imprenditore Agricolo Professionista).
Per ottenere il tuo titolo, devi dimostrare i requisiti fondamentali:
— Competenza professionale: insieme di conoscenze e competenze tecniche che confermano la capacità di mantenere e gestire l'attività.
— Entrate: l'imprenditore agricolo deve superare, con la propria attività, il 50% del reddito complessivo annuo derivante dall'attività agricola. La tua percentuale può variare a seconda del tipo di terreno nel quale si opera.
— Tempo: un imprenditore agricolo professionista (IAP) deve investire il 50% dell'orario di lavoro nell'attività agricola in questione.
I moduli da presentare per ottenere il titolo di IAP e per aprire la partita IVA agricola sono presenti sia sul sito della Coldiretti che su quello dell'Agenzia delle Entrate.
Innanzitutto, pur non essendo obbligatorio per legge per una ditta individuale, ti consiglio di aprire un conto corrente per ditta individuale, che, tra gli altri vantaggi, ti aiuterà a separare le tue spese e le tue entrate da quelle dell'agenzia. Ciò ti darà un buon inizio.
L'IVA agricola è aperta a tutti i professionisti (imprenditori e coltivatori diretti) che operano nell'ambiente agricolo. Innanzitutto devi identificare la tua attività tramite il codice ATECO 01.
E deve inviare quest'ultimo all'Agenzia delle Entrate, insieme ad altre informazioni e documenti. Come per le altre categorie professionali (es. per l'IVA per medico), anche per l'IVA agricola definisce la posizione fiscale di una determinata attività.
Per aprire un'IVA agricola, oltre all'iscrizione al Registro delle Imprese e al codice ATECO 01, è indispensabile che gli imprenditori agricoli siano in possesso del titolo di IAP (Imprenditore Agricolo Professionista).
Per ottenere il tuo titolo, devi dimostrare i requisiti fondamentali:
— Competenza professionale: insieme di conoscenze e competenze tecniche che confermano la capacità di mantenere e gestire l'attività.
— Entrate: l'imprenditore agricolo deve superare, con la propria attività, il 50% del reddito complessivo annuo derivante dall'attività agricola. La tua percentuale può variare a seconda del tipo di terreno nel quale si opera.
— Tempo: un imprenditore agricolo professionista (IAP) deve investire il 50% dell'orario di lavoro nell'attività agricola in questione.
I moduli da presentare per ottenere il titolo di IAP e per aprire la partita IVA agricola sono presenti sia sul sito della Coldiretti che su quello dell'Agenzia delle Entrate.