
poi sul finir dei raccolti, dopo i melari, stringo le famiglie (asporto 1covata opercolata e 1scorta opercolata) e metto striscie di apivar (ogni tanto vario con qualche apistan) , pian piano stò abbandonandole e cerco di sostituirle con dei gocciolati ripetuti e strisce di cartone (o stoffa, come consigliato da qualcun altro) imbevute in acido ossalico e glicerina (stò ancora valutando l efficacia di queste pratiche, ma se riesco ad abbandonare del tutto apivar e soci tantomeglio, io li detesto), oltretutto si potrebbero usare "tutta la stagione" .. magari..

da un paio di stagioni ho allestito un apiario biologico , la sfida maggiore è la gestione della varroa, per ora se la cavano bene, ma è presto per dirlo..
giunto il blocco naturale (qui tra metà dicembre e metà gennaio) faccio tre somministrazioni (di fisso) di acido ossalico sublimato nell arco di un paio settimane, alcune annate devo ripetere un ulteriore passaggio (una stagione ogni tre o quattro)
ho apiari lontani e diversi, la gestione varia un pò..
clima permettendo, a volte uso a.o. gocciolato con glicerina, purtroppo in piena stagione non trovo differenza, neanche se ripetuti.. ma forse già lo sapevo anche prima..
per le famiglie a 10t che son andate a melario e non hanno sciamato devo prestare molta attenzione, è qui che si annida la carica (ancora dormiente) della varroa.. purtroppo qui si decide il "punto critico" delle mie famiglie.. per giungere qui "tranquilli" è necessario operare bene nei sei mesi precedenti, se ho lavorato male o qualcosa mi è sfuggito "a monte", qui è il segno della croce per quelle famiglie troppo cariche.. fortunatamente qui le morti dirette per troppa varroa stanno al minimo.. fortunatamente.. (sempre meglio non parlare)
per i restanti sei mesi antecedenti mettiamo in pratica altre tecniche e teorie, và bene anche fermare una famiglia e trattarla, se necessario.. anche i salassi aiutano, ma se prendiamo in considerazione le asportazioni dobbiamo necessariamente aprire il capitolo "dove le metto?" ..e non è affatto un argomento scontato.. la gestione di nuovi nuclei dovrebbe esser intesa come "sala parto", piuttosto che "macchinetta spara miele/soldi/quantaltro"..

ovviamente nella stagione le casistiche son numerose e varie, ogni famiglia è seguita "da vicino" pertanto prende cure "su misura".. ma ogni tanto qualcosa "và storto".. ed è normale.. se non incide fortemente sull intero apiario non ha senso stravolgere l intera modalità di lavoro della stagione.. è un ciclo continuo , ha i suoi alti è bassi, và gestito "per sempre"..
ovviamente tutto ciò non è una ricetta.. cè troppo altro da considerare, nessuno ha la soluzione definitiva..

e voi?
